Roma
- Dissesti romani

Stamattina sono andato a un’iniziativa del Movimento 5 Stelle. C’era l’incontro tra la candidata M5S Virginia Raggi e il mondo dello spettacolo. Lo avrebbero fatto al Manzoni, un grande teatro nel quartiere Prati. Nell’immagine, con il viso di Virginia Raggi in primo piano, un sottotitolo o payoff che dir si voglia, recitava: teatro, musica , danza, circo.

Quello che è stato realizzato nelle due giornate di incontri al Filmstudio è un altro passo nella costituzione di una rete che sia determinante per la costruzione del grande progetto complessivo di cui c’è bisogno. Non ci sono state sigle organizzatrici, inviti a candidati sindaco, né elementi di autoreferenzialità.

Il silenzio romano, pesante e prolungato sui temi che riguardano le politiche per la cultura, arriva da lontano. È l’inerzia prodotta da quel periodo sciagurato in cui l’offerta divenne verticale modificando i rapporti che determinavano la partecipazione di cittadini e territorio.

La degenerazione culturale di questa città, il malfunzionamento istituzionale e gli spazi di potenziale inquinamento trovano ispirazione e nutrimento anche, e forse soprattutto, da questo tipo di approccio, totalmente privo di programmazione e distante sia da una visione coerente ed efficace della Città e sia delle reali priorità da affrontare.