Roma
- Dissesti romani

Quello che è stato realizzato nelle due giornate di incontri al Filmstudio è un altro passo nella costituzione di una rete che sia determinante per la costruzione del grande progetto complessivo di cui c’è bisogno. Non ci sono state sigle organizzatrici, inviti a candidati sindaco, né elementi di autoreferenzialità.

Il silenzio romano, pesante e prolungato sui temi che riguardano le politiche per la cultura, arriva da lontano. È l’inerzia prodotta da quel periodo sciagurato in cui l’offerta divenne verticale modificando i rapporti che determinavano la partecipazione di cittadini e territorio.

La degenerazione culturale di questa città, il malfunzionamento istituzionale e gli spazi di potenziale inquinamento trovano ispirazione e nutrimento anche, e forse soprattutto, da questo tipo di approccio, totalmente privo di programmazione e distante sia da una visione coerente ed efficace della Città e sia delle reali priorità da affrontare.

Questo il testo di commiato rivolto ai Municipi romani dalla ex Assessora Marinelli, che il 23 ottobre, data della missiva, aveva già previsto la prematura interruzione del suo mandato. Sarebbe stato utile alla Città che una previsione altrettanto lungimirante l’avesse prodotta sul sistematico fallimento di ogni iniziativa legata alla sua gestione, priva di una visione coerente delle priorità culturali a Roma e caratterizzata dalla totale assenza di un…