Lunedì 6 luglio comincerà il Roma Fiction Fest. Per la prima volta in Italia verrà proposta una programmazione fornita di audiodescrizione e sottotitolazione digitale per disabili sensoriali. In tal modo sarà garantito un normale diritto di fruizione culturale anche a cittadini che altrimenti verrebbero discriminati ed esclusi.

Chiunque consideri questa iniziativa come un evento dedicato a categorie specifiche commette un grave errore di valutazione. Sarebbe ingenuo e approssimativo partire dalla sola riflessione legata a ciechi e sordi, quando in realtà si compie un passaggio che appartiene alla comune crescita sociale e che quindi riguarda tutti. Una società che apre spazi di civiltà e di sana convivenza è una società che migliora la qualità della vita di tutti. È una comunità che pone basi solide di sviluppo e che garantisce nei valori fondamentali le future generazioni.
Chi ha lottato per realizzare questo appuntamento non vuole essere condannato all’ottimismo imposto con arroganza e ipocrisia dai ricchi e dai potenti.
Lavorare in Italia in opere come questa è tremendamente difficile.
Si avverte il disimpegno e l’egoismo di una socialità che ha perso il senso del futuro. Si percepisce l’isolamento come condanna emessa dalla stessa rassegnazione di un popolo mortificato dalla volgarità e dallo squallore che sono diventati sistema e paradigma.
L’accesso alla cultura è un diritto inalienabile ed è l’impulso principale grazie al quale crescere tutti insieme e porre in essere le dinamiche per evadere dalla rassegnazione e dall’indifferenza.

Per liberarsi da quell’apatia colpevole che tanto ha a che fare con la cecità e con la sordità che hanno disabilitato un’intera popolazione. Non so se “Festival Accessibile” sarà l’inizio di qualcosa, ma voglio sperarlo.
Di certo non si tratta di un’occasione di nicchia e offre la possibilità a tutti di partecipare ed essere protagonisti di una scossa benefica che accompagna un segnale di rinnovamento e di benessere.

Alla Sala 10 del Cinema Adriano, dal 6 al 10 luglio, non si farà solo spettacolo ed esserci vorrà dire cooperare e crescere in una società che torna a funzionare.

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