Ad oggi, malgrado le moderne tecnologie lo consentano, non è stato ancora realizzato un piano di accessibilità per le manifestazioni culturali e per cinema e teatro, creando di fatto una discriminazione inaccettabile che risulta in contrasto con quanto sancito dalla stessa Costituzione.
I cittadini romani hanno interrogato, dunque, il Primo Cittadino attraverso 10 quesiti, tra i quali:
- quanti cinema nella capitale sono attrezzati per la sottotitolazione per sordi e le audiodescrizioni per i ciechi;
- se il Comune intende stanziare finanziamenti pubblici per realizzare un ampio circuito di cinema dotati dei servizi suddetti;
- quali iniziative, e con quanti fondi di bilancio, il Comune ha stanziato e intende stanziare per una maggiore accessibilità alla cultura;
- se ha intenzione di dar vita ad un Organismo permanente per l’accessibilità alla cultura, composto oltre che da disabili anche da appartenenti al mondo dell’Università, della società civile e dell’industria culturale;
- quante sale cinematografiche romane sono accessibili per disabili motori.