Liberazione 30 luglio 2002
Lì dove viveva Mara
“Molte volte, nel corso degli anni, mi hanno chiesto di scrivere la mia storia. Molta gente, calata dentro vestiti di diversi colori che volevano scrivere quello che loro desiderano. Non ne avevo voglia, era una minestra riscaldata. Ancora stare lì a spiegare qualcosa che ormai sapeva e sa di muffa. Quello che continuamente mi domandavo, era il perché nessuno mi chiedesse cosa viveva Mara in quei momenti, dentro quegli spazi ristretti, quei tempi compressi e soprattutto come e casa vive ora, con 15 o 100 anni in più alle spalle”
C’è un sottofondo di pudore e amarezza, c’è la dignità di una donna. Tanti anni di prigione e una vita vissuta e da vivere nelle parole con cui Mara Nanni, l’ex brigatista russa condannata all’ergastolo e a trent’anni durante il primo processo Moro, spiega come è nato “E allora?” (220 pagine, Edizioni Interculturali, di Mara Nanni e Stefano Pierpaoli), un libro a metà tra l’autobiografia e il romanzo con cui, infine, ha voluto raccontare.
“E allora, da ieri in libreria, non è tuttavia un altro libro dal tono sensazionalistico, non si cimenta nel calderone delle tante “verità” sugli anni di pianto né sui pettegolezzi sui suoi protagonisti. È il racconto che segue il filo di una vicenda umana. È un libro a due mani, il frutto di un incontro casuale tra l’autrice e Stefano Pierpaoli, un giovane scrittore per vocazione che riesce a “violare” le vicende della protagonista con una esposizione anche neutrale, in cui si intravede un parallelo con una ribellione propria.
Anche il tono è spesso quello di un romanzo, con l’autrice a tratti aspra, in altri momenti visionaria, sempre e comunque soggettiva nel tracciare la storia sua e del terrorismo in cui militò per scelta personale e politica.
Da qui il racconto parte seguendo le sue scelte nei primi anni ’70, mondo dell’eversione di sinistra, gli eventi che portarono una giovane ragazza dalla militanza, poi ai primi arresti, quindi alla clandestinità. Poi l’arresto definitivo, le carceri speciali, le sbarre che rinchiudono una vita che ha ancora occhi per vedere e un cuore per sentire.
Gli undici mesi di militanza nelle Brigate Rosse corrono in “E allora?” tra le emozioni personali di Mara, che piano piano perde quel senso di appartenenza, guarda da un’altra prospettiva, cambia nel profondo o si dissocia, non certo senza sconvolgimenti. Il racconto – che ospita anche le suggestive testimonianze introduttive di Maurizio Barbera, Annunziata Francola e Adriana Faranda – è dunque un altro tassello prezioso che arricchisce un’epoca della nostra storia già tanto percorsa, ormai quasi “storicizza”, su cui i due autori portano ora un’angolazione nuova, gli occhi della donna Mara Nanni.
“Un libro, una storia – scrive ancora Mara – si intitola “E allora” e potrebbe iniziare con questa stessa domanda o esclamazione. Una domanda, una risposta.
Ivan Bonfanti