Qualche anno fa avvenne a Roma un episodio di inammissibile gravità. La Giunta Alemanno concesse 1.400.000 Euro (UnMilioneQuattrocentomila Euro!) a “Tenda Roma”, un’iniziativa che avrebbe dovuto promuovere il Teatro nelle periferie romane. La mia denuncia, alla quale vengono dedicate quasi 4 pagine nel volume “Romanzo Comunale” (di Umberto Croppi, scritto con Giuliano Compagno) permise di svelare uno scandalo il cui imbroglio economico era aggravato dalla truffa culturale e sociale ai danni della popolazione e in particolare quella delle periferie romane.
Per conoscere i dettagli di quella vicenda basta visitare i link di Consequenze e il relativo brano del saggio di Croppi, ma credo che l’esigenza più incalzante sia quella di evitare che analoghe esperienze possano ripetersi anche in futuro.
La crisi economica e il dissesto culturale e sociale in cui versa la Capitale non può permettere nessun tipo di “simili leggerezze” (per usare un eufemismo) ed è bene che amministratori, cittadini e associazioni, nei rispettivi ruoli, prendano coscienza che devono essere definitivamente eliminati gli spazi destinati alle malsane scorribande prive di sostanza ma al tempo stesso piene di disonestà e di malaffare.
Ho citato il fatto del Tenda Teatro non solo perché l’ho seguito direttamente ma perché rappresenta un capitolo emblematico di molte criticità.
- Prima fra tutte l’assenza di programmazione culturale e di trasparenza da parte dell’Amministrazione: il progetto in questione naufragò nel nulla e poco o niente venne comunicato, per ovvi motivi, dalla stessa amministrazione capitolina su questa iniziativa.
- La carenza di coordinamento tra le associazioni che lavorano a Roma e quindi la mancanza di un organismo unitario in grado di fare muro contro questo genere di oscenità e di denunciare e rilanciare sul piano dell’intervento e dell’iniziativa presentando proposte alternative non casuali né autoreferenziali.
- L’elusione del coinvolgimento popolare e della centralità dell’interesse generale in un evento di offerta culturale che doveva avere tra l’altro un profilo ben più ampio di rivalutazione e di rigenerazione sociale.
Il “nuovo approccio” che ci si sta sforzando di introdurre è proprio quello che determini fin dall’inizio una relazione chiara in merito agli equilibri di dialogo e di confronto con enti locali e Istituzioni.
Sprecare risorse e non avere nemmeno una programmazione,
evitare il confronto con chi lavora nel territorio
e ingannare i cittadini sulla base del controllo personalistico del potere
sono devianze che devono scomparire.
Per questo motivo occorre costruire un’area di proposta e di lavoro che si confronti in modo costante e che sappia cooperare attraverso percorsi comuni e ben calibrati nel contesto di questo tempo.
Cinema e Territorio
Gli operatori di Roma e del Lazio
per nuovi percorsi culturali
Roma 19 gennaio 2013 – Ore 10,00
Cinema Greenwich
Via Bodoni 59 (Testaccio)