Non Umberto il cantante, ma Riccardo il cantastorie.
Anche oggi, all’iniziativa del PD sulla cultura, ha snocciolato i “successi” del suo cinema. Di nuovo ha ripetuto che quest’anno il cinema italiano ha raggiunto il 43% degli incassi (dice che è il più alto del mondo!) e che il prossimo anno andrà ancora meglio.
Ha aggiunto che i film italiani hanno un grande successo anche all’estero (?) e che sono presenti in molti festival (aaaahhhh…noi chissà che avevamo capito).
Ha omesso però che quel 43% è composto dal film di Checco Zalone e da un altro paio di titoli. Non ha detto che i distributori internazionali stanno cedendo praticamente gratis i film italiani e all’estero nessun successo. Né pubblico, né mercato.Ci ha risparmiato il solito convegno “banche e cinema” anche perché da quando ha annunciato questa consuetudine (a luglio)  le banche hanno perso circa il 50% in Borsa e magari qualche migliaio di azionisti quando sentono il suo nome fanno strani scongiuri. Ma è tardi ormai e ci dispiace (poco) per loro.
La cosa più sgradevole che non ha detto è il budget del suo film presentato al Ministero:
“Piazza Fontana” –  Budget totale 8.300.000 Euro, Sotto la linea 1.125.000 Euro e sopra la linea siamo a 7.175.000.
Settemilionicentosettantacinquemila Euro destinati quindi ad attori, regista e sceneggiatori. Rulli che è uno degli sceneggiatori, (Presidente 100autori) sarà in brodo di giuggiole, ma chissà cosa ne pensano i milioni di Italiani che non arrivano alla seconda settimana.
In quella cifra c’è un’altra fetta di futuro di tanti giovani che scompare e c’è uno schiaffo alla dignità di quelli che sono senza lavoro, senza prospettive e senza più forze.
Ma sia ben chiaro, se incasserà 35 milioni di Euro chiederò scusa pubblicamente.
Con quel 43% (che somiglia tanto alla litania del 65% di consenso sbandierata in modo parossistico da un certo signore fino a poco tempo fa) si sta apparecchiando la tavola dell’incontro col Ministro per far passare che scommettere su di lui è la scelta migliore. Peccato che sia andato via Galan, ex collega (Publitalia, Mediaset e Medusa) di Stabilini e Chimenz, dirigenti di Cattleya, col quale, visto il piacevole intreccio, sarebbe riuscito più facilmente a fare affari.
Ora vediamo se il disco funziona anche con il nuovo Ministro Ornaghi.

 

Step
4 dicembre 2011

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