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Il Domani – Inserto de La Stampa di Bologna, agosto 2007

Il network è nato a Roma e ora prova a mettere radici anche sotto le Due Torri
di Vanni J. Balestra

Un network di artisti che si definisce così: vasto, urgente, libero, indipendente.
Un network “altro” che nasce a Roma e arriva da noi, con una serata a vicolo Bolognetti. Questa sera, dalle 21 e 30, Consequenze fa il suo debutto a Bologna e si prepara a mettere basi in Emilia.

La varietà del programma testimonia gli intenti dell’associazione.
Si comincia con la performance teatrale Schermi, con musiche di Gianluca Carta e danza di Sibilla Chapel.
Poi un’esibizione, legata sempre al teatro, che si chiama solo Performance ed è ispirata alle opere di Benedetta Alfieri.
Quindi le proiezioni di videoarte Untitled Frame e I laboratori della luce, curati da LTD e Comunicattive.
Si chiude con il duo acustico Misero spettacolo.

Dal palinsesto restano fuori pittura, fumetti, letteratura, scultura e fotografia, gli altri ambiti culturali in cui il gruppo vuole operare.

Come dire che Consequenze non mette limiti alle forme dell’arte: che le accoglie, le affianca e le ripropone secondo pochi e chiari principi.
Li illustrerà il fondatore, Stefano Pierpaoli, con Sonia Di Guida che cura gli eventi a Bologna.

Del resto si trovano già sul sito (www.consequenze.org) in un vero e proprio “Manifesto culturale e programmatico” alla maniera delle avanguardie.
La differenza è che non c’è conflitto con “gli oligarchi della cultura”.
C’è diffidenza, sì, verso “un mondo di accordi particolari e corporativi” cui non si può chiedere soldi “senza subire ricatti”.

Consequenze promuove un gruppo consapevole di artisti e di cittadini, che realizzino sinergie e occasioni con l’aiuto della tecnologia.
“Per pubblicare un romanzo”, ad esempio, “basta una tipografia, e poi incontri, forme di promozione on line e una rete indipendente di distribuzione”.
Il modo “orizzontale” di fare cultura non divide le arti nei loro spazi esclusivi; non distingue l’artista, come emittente, dal cittadino come ricevente o spettatore passivo.

Alle istituzioni, rivendicando il diritto a esprimersi dei cittadini attivi, chiede solo “spazi, dove realizzare e proporre le nostre opere”.
E’ un programma, che di per sé può restare tale.
Ma Consequenze si è già data quegli strumenti che rendono il suo programma credibile.

La rete prima di tutto, che in quattro mesi è cresciuta rapidamente “per una urgenza che oggi ha dimensioni tangibili”, e cresce in tempo reale sul web (www.myspace.com/consequenze).

Le prime risorse economiche, che potrebbero impennare se la richiesta di spazi fosse accolta adeguatamente.
E quindi, decisivi, gli eventi e le occasioni di incontro.
Quella a Vicolo Bolognetti è la prima da queste parti, ma all’attivo ci sono forum su v-logging e web tv, performance multimediali e presentazioni di libri (Laura Boerci, L’Aura di tutti i giorni).

Il 20 settembre, a Ferrara, è in programma il convegno nazionale del gruppo e il vernissage di una collettiva transgenere e itinerante.
Che potrebbe essere anche la vostra, se rispondete all’invito e mandate i vostri dipinti, foto, sculture, o i vostri video, libri, fumetti.
Per i film c’è un’altra occasione, che si arrampica sulla schiena della Festa di Roma (“senza alcuna polemica, e anzi in appoggio”).

A ottobre, durante la più nota kermesse della capitale, Consequenze lancia il suo Festival del cinema indipendente: “Abbiamo sale, pubblico e titoli da tutto il mondo”.
Anche qui la partecipazione attiva è gradita (“c’è ancora spazio ma fate presto”).
E infine un progetto a Bologna, in collaborazione con il locale Arterìa.
Dovrebbe svolgersi qui, da novembre, un cartellone dal titolo “ConTorsione teatrale” dedicato agli influssi della drammaturgia nelle arti.
Concretamente, un ciclo di sere a tema con performance di teatro, musica e danza: “ma ci saranno altri momenti di cinema e letteratura”.

Se l’arte ha dei limiti, Consequenze non li conosce.

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