Editoriali
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Siamo un popolo che in alcuni ambienti si dimostra rozzo, devoto e sottomesso. Negli anni ’20 eravamo anche analfabeti e disperatamente poveri.

Una ventata di nobile audacia ha squarciato il grigio cielo delle nostre paure. Grazie all’ardimentoso gesto di un gruppo di fieri combattenti, stiamo rivivendo l’appassionante epopea dei prodi girotondini. Sono trascorsi più di 20 anni, ma sembra ieri, da quando osservavamo entusiasti il valoroso e fervido avanzare di quei coraggiosi paladini della libertà.

Il panorama orgiastico da cui siamo circondati, rispetto al quale tentiamo con vari stratagemmi di ribellarci, è giunto a una sintetica definizione grazie alla dichiarazione di un Carabiniere e afferrata dalla telecamera (forse) di un cellulare. Un rappresentate delle Istituzioni, un Pubblico Ufficiale, ha proclamato con estrema chiarezza

Un infinito patrimonio umano, espressione di millenni di storia, è stato archiviato e codificato grazie a microcircuiti di memoria che sono in grado, attraverso processori di elaborazione, di progettare soluzioni, formulare risposte e sviluppare innumerevoli processi creativi. Decine di secoli a produrre farina e alla fine l’abbiamo infilata tutta in un distributore automatico per mettere un soldo di ignoranza e avere in cambio merendine e integratori.