Editoriali
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La notizia della sua scomparsa è sconvolgente ma non produrrà nessun effetto. La morte di Dio, più di un secolo fa, fece molto più clamore. Si trattava in effetti di un passaggio cruciale. Era la fine di un principio ordinatore che, per secoli, aveva fornito agli uomini un senso ultimo dell’esistenza, una struttura valoriale condivisa, una base metafisica per la conoscenza.
![Spar[t]iti nel nulla](https://www.consequenze.org/wp-content/uploads/elementor/thumbs/spartiti_nel_nulla-r1ue5tfahg081zxcb0t08lvgfzpr7afrku3usv0vjs.webp)
Ma la musica, in ogni sua forma, ha sempre rappresentato un riferimento fondamentale nella storia umana. Stili e armonie hanno modellato il nostro sviluppo culturale, ispirando tendenze e arricchendo linguaggi...

La percezione dell'apocalisse, in quanto epilogo finale, innesca meccanismi che spazzano via paradigmi e convenzioni. Di fronte alla catastrofe, i sentimenti e le emozioni vengono spinti lontano dalle regole civili e le traiettorie di questa evasione prendono direzioni eterogenee.

I sempre visibili al gran ballo della dopamina. Nel “Disagio della Civiltà”, Sigmund Freud descrive come l’individuo, procedendo nel suo percorso evolutivo, sia costretto a vivere forme di repressione che aumentano nel corso del tempo. Si tratta di costrizioni che provengono dall’ampliarsi della nostra sfera sociale e dalle compressioni emotive e affettive che ne derivano.