Alice nel Paese delle Quisquilie
“…gli esercenti combattono come Peter Pan contro Hook Capitan Uncino, ma quell’isola che non c’è non è così lontana, è dietro l’angolo, basterebbe che per una volta trovassimo la forza di essere d’accordo almeno sulla tutela degli spazi culturali e sociali delle nostre città e paesi. Ci riusciremo?”
Alice Rohrwacher e Saverio Costanzo dixērunt
Carina l’immagine di Peter Pan e Hook. Una trovata geniale per inserire una testimonianza di peso all’interno del vivace dibattito sulle sale chiuse.
Nei loro ritagli di tempo, i VIP del cinema italiano ci regalano perle di saggezza e impeti di passione.
Lo scaffale delle dichiarazioni accatastate nel magazzino delle banalità, si arricchisce di un altro contributo che arriva questa volta dalla coppia Rohrwacher-Costanzo appena rientrati da un’esaltante escursione parigina.
Folgorati dalla vivacità della Ville Lumière in tema di spazi per la cultura, si sono affrettati a scrivere una lettera al Direttore di Repubblica per illuminarci su cosa andrebbe fatto a Roma (leggi la lettera).
L’ingenua inconsistenza di Alba Rohrwacher e Saverio Costanzo, che simulano una qualche forma di impegno, è tuttavia utile per cercare di favorire un confronto con le istituzioni cittadine e regionali. Così come ci si augura che sia produttivo il grido d’allarme degli altri nomi famosi, perché in Italia è più facile comunicare tra gente che conta e tra loro pare si mettano sempre d’accordo.
Non posso non ricordare tanti passaggi fatti in questo senso, a partire da un’esperienza, nel 2013, che fu per me tanto deprimente da pubblicare quasi uno sfogo angosciato (Leggi l’articolo).
Di fatto non mi uscirono le parole se non quelle descritte nell’articolo di allora. Il panorama che avevamo intorno era più o meno lo stesso e come oggi spuntavano fuori i “sapienti della domenica” a indicare strade fantasiose in un deserto intellettuale e politico.
Siamo alla vigilia di un mese che potrebbe essere importante per le sorti del cinema italiano.
Tra silenzi furbeschi e qualche ipocrita uscita da social, dopo il 7 ottobre non è stato prodotto nulla che somigliasse a una proposta.
Il manifesto del cinema indipendente del Forum No Logo è il solo documento che sia stato elaborato da un bel po’ di tempo a questa parte. L’unico elemento di contraddizione che ha cercato di smuovere le acque nebbiose e apparentemente tranquille del triangolo della paura: ANICA, APC e Ministero.
Queste entità naturalmente non hanno nulla da temere visto che continueranno a sorseggiare champagne sulle barche ancorate al riparo da ogni intemperia.
La paura è sempre quella dei sottomessi, che preferiscono tacere di fronte al padrone che vuole schiacciarli e affamarli e tremano al pensiero di mettere in piedi una proposta reale ed efficace.
Magari troveranno un gruppetto di politici (per mancanza di politica) che va a farsi bello in qualche manifestazione ma possiamo essere certi che, sul piano dell’iniziativa, non ci sarà traccia di soluzioni concrete.
Non c’è scelta. Bisognerà chiedere alla Rohrwacher e a Costanzo che di soluzioni non hanno bisogno. Dal loro regno incantato (tipo film da 30 milioni di budget per un incasso di 400mila euro) sapranno donare a tutti meravigliose vie d’uscita, con boschi magici e personaggi fiabeschi.
Stefano Pierpaoli
13 febbraio 2025
Il testo della lettera inviata da Alice Rohrwacher e Saverio Costanzo al Direttore de La Repubblica
Rilanciare i luoghi della cultura guardando al modello parigino
di Alba Rohrwacher e Saverio Costanzo
Caro Direttore,
condividendo la preoccupazione per il futuro delle sale aperte e abbandonate della città di Roma e del Lazio espressa da Carlo Verdone ed Enrico Vanzina, le scriviamo per condividere quanto abbiamo avuto modo di osservare grazie al tempo trascorso a Parigi.
Nel 2019 il governo francese lanciò il piano “Nouveaux lieux, Nouveaux liens” con l’obiettivo di mappare gli spazi culturali e sociali, l’iniziativa ha portato alla fondazione dell’associazione “France Tiers-Lieux”, affiancata dal Conseil National des Tiers-Lieux (Consiglio Nazionale dei Terzi Luoghi) che comprende circa 60 rappresentanti di questi spazi di discontinuità urbana, circa 2500, la cui funzione è di valutare i progetti e accrescere la mappatura dei terzi luoghi. Le Centquatre-Paris, oggi è sede di attività che vanno dalla danza al teatro fino a incubatori di start-up, II Friche Belle De Mai anima la città di Marsiglia con laboratori e workshop.
Volendo fare un altro esempio, insieme a la Recyclerie nel XVIII Arrondissement, i Tiers-Lieux sono un modello di ispirazione per il modo in cui i luoghi culturali hanno saputo diventare contenitori trasversali di varie forme di espressioni artistiche, aprendosi alle città e alle comunità.
Se fu l’Estate Romana a influenzare la Francia, nel 1981 Renato Nicolini proiettava davanti al Colosseo il Napoléon di Abel Gance nella versione restaurata da Francis Ford Coppola e musicata dal padre Carmine, ospiti d’onore erano Danielle Mitterrand e il ministro della Cultura francese Jack Lang, il quale di lì a poco propose in Francia una rassegna che riprendeva l’essenza dell’Estate romana. Oggi crediamo che Roma abbia la possibilità di una redenzione e lo può fare guardando Parigi e la Francia, ma per farlo è prima di tutto necessario bloccare la riconversione dell’ultima grande cubatura abbandonata, già a destinazione d’uso culturale e quindi da Piano Regolatore ritenuta necessaria a garantire un equilibrio urbanistico nei nostri territori.
Negli anni abbiamo accompagnato i nostri film in tantissime sale italiane, luoghi di vera resilienza, dove gli esercenti combattono come Peter Pan contro Hook Capitan Uncino, ma quell’isola che non c’è non è così lontana, è dietro l’angolo, basterebbe che per una volta trovassimo la forza di essere d’accordo almeno sulla tutela degli spazi culturali e sociali delle nostre città e paesi. Ci riusciremo?
Fonte: La Repubblica – 11/02/2025