
AAA. Ministro cercasi
Per la tua emergenza particolare
Adoro l’Italia. Amo il mio paese. Lo accarezzo. Seguo ogni suo brivido. Accolgo i suoi desideri e assecondo ogni sua vibrazione. Lo sfioro dolcemente e ne ascolto i delicati tremori.
Esploro con passione ogni sua zona e quando avverto un sussulto più intenso, mi soffermo con la smania avida che attende di essere saziata.
E lo chiamano ancora “Lo stivale”. È invece una velata autoreggente, un meraviglioso centro benessere, un eccitante caleidoscopio di suggestioni perverse. Circondata dall’azzurro di stimolanti pasticche e con le cime imbiancate di polveri stupefacenti. Un immenso privè di esperienze estreme. È il punto in cui si incontrano libidine e terremoto in un procace aggrovigliarsi di bordelli e consigli dei ministri.
Adoro l’Italia. La osservo in webcam mentre si mette a nudo sul TG del potere e la immagino offerta e pronta all’uso. Del sovrano, del capo, del padrone. Dei suoi vassalli. Dei suoi maggiordomi. Mi perdo inebriato in questo turbinoso stupro del (mio) futuro.
Amo il mio paese. Lo spio mentre si appresta al banchetto pagano. C’è chi spinge per introdurre il sano principio, chi si disseta raccogliendo con la punta della lingua spruzzi di ambrosia frizzante. In molti si sfamano con sapienza intrigante. C’è amore, complicità, intesa. Si pratica perfino lo scambismo! Nel voto, nel decreto, nella scelta del candidato!
Che bello il mio paese. Così nudo, deliziosamente indecente, onestamente corrotto. Milioni di creature esortate all’ottimismo (onanismo) che eseguono il gesto antico e promettente dell’attaccarsi al…
Stefano Pierpaoli
11/02/2010