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Lettera Aperta al Ministro Massimo Bray
Alla CA Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Massimo Bray
CC Direzione Cinema MIBAC
On. Ministro Massimo Bray,
È stata lanciata una petizione online che ha come oggetto l’introduzione di alcune riforme a favore del cinema indipendente italiano.
Essa amplia le richieste avanzate lo scorso anno dal Progetto IndiCinema attraverso la “Campagna 99Parole per il Cinema Italiano” che già raccolse alcune centinaia di firme.
Grazie alla nuova petizione online è stato oggi raggiunto un numero considerevole di adesioni da parte dei rappresentati di categoria ma anche di molti cittadini appassionati di cinema che chiedono un adeguamento dell’offerta cinematografica sugli standard degli altri paesi europei.
L’assenza di un quadro politico identificabile e la mancanza di un concreto riferimento istituzionale avevano finora reso impossibile l’apertura di una qualsiasi forma di discussione su queste proposte.
La nascita del nuovo Governo offre uno spiraglio per aprire un confronto non più rimandabile e la maggiore attenzione per le istanze che provengono da aggregati spesso tenuti ai margini, deve costituire l’impulso per la costruzione di un rinnovato rapporto con la società civile, con gli imprenditori, con i talenti e con le professionalità. Soprattutto le giovani generazioni hanno bisogno di una prospettiva autentica per una concreta ed efficace progettazione esistenziale.
L’iniziativa è promossa da ReteCinemaIndipendente che rappresenta un’area di mobilitazione spontanea in cui convergono tutti coloro che vogliono un cinema più libero, a basso costo e quindi sostenibile, inclusivo e con maggiori spazi di circuitazione e sviluppo.
Le proposte avanzate nella petizione online rappresentano le legittime aspirazioni di tanti operatori che da anni attendono un segnale di cambiamento e di modernizzazione per un settore che può rappresentare un grande strumento di sviluppo e di crescita per tutto il Paese.
Il nostro auspicio è quello di poter aprire una linea innovativa di cooperazione e di dialogo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali basata sul confronto con le innumerevoli realtà che operano dal basso e con quanti sono attivamente impegnati nell’elaborazione di nuovi modelli produttivi e distributivi per il Cinema italiano.
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Siamo altresì convinti che questo Esecutivo, e quindi anche il Dicastero che Lei presiede, ben conoscano il danno che è stato prodotto in Italia dall’allontanamento delle Istituzioni e della Politica dalle istanze che riguardano ampi strati della nostra società. Un distacco alimentato dagli assetti verticali che, elevatisi a sistema, hanno generato anche il dissesto delle politiche per la cultura e quindi anche del cinema italiano.
Il percorso che stiamo realizzando mira perciò a recuperare questo rapporto con le Istituzioni sul piano della partecipazione democratica e dell’impegno civile in un settore, quello culturale, che, citando il Documento del MIBAC, “rappresenta anche l’oggetto di un insieme di diritti fondamentali del cittadino, della persona, delle formazioni sociali: il diritto di accesso al sistema della produzione culturale”.
Per questo ci auguriamo che un lavoro così intenso e appassionato come quello che svolgiamo in modo volontario al servizio del Paese, possa ottenere l’attenzione che merita.
Un’attenzione che è stata negata dai Suoi predecessori, che null’altro hanno fatto se non aggravare ulteriormente lo stato delle cose attraverso politiche miopi, clientelari e conservative nella pratica e nei riferimenti.
Da parte Sua, questa attenzione sarebbe un gesto di straordinario valore politico e istituzionale e darebbe prova di quella discontinuità rispetto al passato che viene richiesta a gran voce da tutta la società civile.
Anche in virtù di questo, La invitiamo a esaminare la nostra piattaforma di proposte in vista di quegli “stati generali del cinema” che sono stati annunciati e che potranno trasmettere a tutti gli operatori di settore, così come ai tantissimi cittadini che amano il cinema, una volontà che favorisca la rinascita di questo comparto vitale per la cultura e per l’economia italiana.
Queste dunque, in sintesi, le proposte elaborate in alcuni anni di lavoro e di ricerca proveniente da esperienze produttive, artistiche e professionali maturate in Italia e all’Estero da parte di numerosi operatori del settore.
Trattandosi di un documento sintetico posto all’attenzione di tutto il comparto, è implicito che esso sia aperto agli ulteriori contributi che potranno provenire dalle categorie direttamente interessate e dalle realtà che concorreranno alla costituzione dei tavoli di lavoro essenziali per lo sviluppo delle proposte stesse.
1. Eliminazione dei Contributi percentuali sugli incassi, noti come “Ristorni al botteghino”, per destinare quelle risorse alla creazione di un Fondo speciale per i film a basso costo e per la loro distribuzione
2. Nuovi criteri di composizione delle commissioni, che basino la loro valutazione esclusivamente sul valore dell’opera: commissioni formate su indicazione delle categorie professionali del settore, assicurando rapido avvicendamento e mantenendo l’anonimato dei selezionatori e dei selezionati fino alla pubblicazione dei risultati
3. Abolizione totale del Reference System
4. Revisione dei budget ad opera di un organismo terzo, non pagato dai controllati, affinché i costi siano effettivi e trasparenti
5. Rimodulazione del Tax Credit in modo da destinare una percentuale sensibilmente maggiore ai film e ai documentari a basso costo e difficili (ES: il 60% per i film low budget e il 20% per gli altri)
6. Destinare le somme stanziate per le attività cinematografiche dal Fondo unico dello spettacolo (Fus) solo ai film e ai documentari a basso costo (senza limitazioni rispetto alle opere prime e seconde ma a tutti i film) o per lo meno a quei film in cui i “costi variabili” del cast artistico non superino il 25% dell’intero budget
7. Introduzione di una tassa di scopo sui prodotti elettronici (device) che possono beneficiare della diffusione e fruizione di opere e prodotti della filiera creativa
8. Garantire l’uscita nelle sale, in circuiti anche minori, delle opere finanziate, attraverso un piano distributivo razionale, reale e organico rispetto ai territori e alle giornate di programmazione
9. Creazione di un fondo speciale per la formazione professionale e per la formazione del pubblico, strumenti imprescindibili per l’innalzamento della qualità realizzativa e per il recupero di pubblico nelle sale
Inoltre chiediamo
- La creazione di un circuito off di sale cinematografiche che comprendano i piccoli comuni italiani con strumenti tecnologici a basso costo
- Una cabina di regia in seno al MIBAC che sia meno burocratica, più trasparente e formata da rappresentanti delle associazioni di categoria attraverso l’istituzione di un tavolo consultivo permanente
Qualora si interroghi sulle associazioni che presentano questa piattaforma le rispondiamo che non ci sono sigle. Ci sono idee e proposte che sono parte di un comune sentire, forse perfezionabili e oggetto di ragionamento, ma in ogni caso provenienti da un’amplissima rappresentanza. È un approccio del tutto nuovo in Italia
Crediamo che sia arrivato il momento di confrontarsi sui processi innovativi sulla base delle proposte e siamo convinti che la classe dirigente politica abbia ben compreso che è questo l’unico percorso valido che conduce alla rinascita del nostro Paese.
Auspichiamo di ottenere quanto prima un Suo prezioso e proficuo riscontro.
ReteCinemaIndipendente