Vogliamo il legittimo impedimento

L’operaio della catena di montaggio, così come il libero professionista, affronta un quotidiano complesso, scandito da forti difficoltà legate alla condizione economica e alle condizioni di lavoro precario. Il mondo del lavoro nel suo insieme è ormai caratterizzato da elementi di insicurezza in costante aumento, e per i giovani esiste un’oggettiva impossibilità nella stessa progettazione esistenziale.Il Governo ha varato un Decreto Legge che introduce una norma di legittimo impedimento rispetto alla comparizione in un’udienza penale in cui risultino imputate le alte cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica,  Giorgio Napolitano, ha infine promulgato il ddl e la Legge entrerà in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La condizione di emergenza estrema che caratterizza il nostro attuale quadro economico e sociale impone una riflessione nel merito di questa iniziativa istituzionale. Tale scelta tocca una questione di grande attualità e molte delle motivazioni addotte dallo stesso Governo riguardo questo impianto legislativo ci inducono a ritenere che il principio affermato possa riguardare la totalità dei cittadini italiani.

Autorevoli esponenti di Governo hanno infatti dichiarato che questa legge risulta urgente in quanto all’Esecutivo deve essere garantito «il sereno svolgimento di rilevanti funzioni» perché organo espressivo e rappresentante della volontà popolare.

In questo enunciato compare quindi un diretto collegamento tra i rappresentanti eletti, e in quanto tali degni di un riguardo particolare, e gli elettori rappresentati, che attraverso il voto condividono l’iniziativa di governo e le finalità del suo legiferare.

L’introduzione di un simile strumento si riferisce quindi a un legame forte con la cittadinanza e sancisce non tanto un’eccezione di merito, quanto un vero e proprio principio che condiziona alcuni termini di valutazione in un procedimento.

Milioni di individui fanno i conti ogni giorno con drammatici (ma legittimi) impedimenti e questa disposizione costituisce uno straordinario elemento di speranza per allontanare, magari solo temporaneamente, una serie di incalzanti e spesso improrogabili obblighi che in questo particolare momento di congiuntura risultano irrisolvibili per molte persone.

Se viene stabilito per legge che il Presidente del Consiglio e i Ministri della Repubblica non possono sottoporsi a processi perché legittimamente impediti a causa della funzione stessa che ricoprono, non si parla di una circostanza attenuante soggettiva, quanto di un principio originario (o elettivo) e pregiudiziale. Se poi viene affermato dagli stessi beneficiari che il ddl è un atto dovuto verso gli elettori è altrettanto evidente che il principio riguarda tanto i rappresentanti quanto i rappresentati.

Siamo convinti pertanto che potremo appellarci, per multe o morosità sull’affitto tanto per fare un paio di esempi, al nostro legittimo impedimento e alla precedenza che necessariamente dobbiamo dare ad altri improrogabili impegni (fare la spesa e mangiare) che altrimenti non potremmo espletare.

Siamo certi che questo principio, così premurosamente espresso dall’Esecutivo nei confronti del rispetto del voto e della responsabilità di esercitare l’impegno di Governo, si tradurrà in corrispondenti disposizioni che attenuino le pressioni sui singoli cittadini.

Attendiamo quindi fiduciosi un decreto che ci assicuri un’equivalente sospensione da molti obblighi che nostro malgrado, non siamo oggi nelle condizioni di rispettare a causa di legittimi e oggettivi impedimenti.