forum cinema indipendenteIl Forum del Cinema Indipendente che si è svolto il 14 maggio nello spazio dell’Apollo11 ha confermato molte delle aspettative che erano alla base dell’iniziativa. Voci provenienti da vari settori e di diverse competenze sono riuscite a individuare e a confrontarsi sulle criticità del cinema italiano. Giovani produttori e registi e operatori impegnati nello sviluppo dal basso dei loro progetti hanno misurato il loro malessere e le loro proposte con figure più navigate ed esperte che hanno condiviso molte delle istanze che erano oggetto del Forum.

Ne è scaturito un dibattito vivace e ricco di spunti, nel quale i docenti che condividono la piattaforma di proposte presentata da Rete Cinema e Territorio, hanno offerto il loro significativo contributo e hanno trasmesso l’importanza di inserire nei piani didattici anche l’insegnamento delle forme e del linguaggi provenienti dalla varie discipline. Un elemento del tutto inedito in questo tipo di appuntamento soprattutto nel modo di approcciare la materia che riguarda la formazione del pubblico del futuro.

Com’era nella volontà degli organizzatori del Forum, il dibattito si è sviluppato non sulla base delle appartenenze alle sigle ma su quello più specifico delle proposte da porre sul tavolo comune del progetto culturale e imprenditoriale che riguarda il cinema. Un’analisi ampia effettuata a “volo d’uccello” sui mali e sugli errori del passato ma soprattutto sui fattori di rilancio che vanno messi in azione. Da questo punto di vista si è trattato di una tappa importante per dare vita a un organismo collegiale che deve servire a determinare i percorsi futuri all’interno delle relazioni tra le associazioni rappresentative e nel rapporto con le Istituzioni di riferimento.
L’auspicio e anche l’impegno che Roberto Perpignani ha definito come principale urgenza al termine dell’incontro è stato quello di prendere spunto dal modello adottato in questo Forum per comporre dei tavoli di lavoro, magari più strettamente tematici, in grado di far convergere progetti e proposte di riforma in un solido impianto condiviso. C’è quindi da ritenere che nel breve periodo ci saranno ulteriori momenti di incontro e di elaborazione, nel segno, ci si augura, di un’intesa concreta e proficua tra tutti i soggetti che concorreranno al recupero di una dimensione più efficace e influente del nostro cinema in Italia e all’Estero.
Ci auguriamo infine che la vigorosa richiesta di maggiore collegialità e di nuovi metodi di confronto, più aperti e democratici, venga recepita anche da quelle entità che, come l’ANICA, hanno preferito disertare l’appuntamento. Nei piani alti si ritiene ancora, ma è solo un’ipotesi, che la cultura verticistica, separata dalle reali dinamiche della società, possa ancora garantire canali privilegiati e mantenimento di un medievale dominio che tuttavia appare sempre più evanescente e autodistruttivo. Una classe dirigente che si arrocca per tentare di proteggersi finisce col far crollare la torre per colpa del peso e dell’inerzia. Uscire dai castelli e comunicare con gli altri è la ricetta più valida per tornare a crescere, a patto che questa crescita non riguardi soltanto i pochi, soliti eletti.

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