Le idee non sono di nessuno
Le idee non sono di nessuno. Soprattutto quelle al servizio del bene comune. Non esiste persona, associazione o partito che possono appropriarsi di un’idea. Le entità che provano a farlo sono spinte da una volontà autoritaria oppure si muovono nella melma demagogica dell’autoreferenzialità.
C’è una corsa in atto. Agende che si accavallano ad invettive. Lunghe dichiarazioni d’intenti ed esposizioni di principio. Molte promesse. Alcuni cavalcano il malessere e cercano l’appoggio della disperazione per sollevare gli animi. Pochi, quasi nessuno, tiene conto del quadro di riferimento. Dal cilindro fatato delle buone intenzioni spuntano fuori ricette buone per ogni stagione.
Nessuno ha il coraggio di considerare la stagione che verrà.
Anni di semplificazioni di ogni genere. L’AIDS, il Comunismo, la Sars, lo Spread, l’aviaria e i cicloni con i nomi di donna o di pupazzo. In Italia abbiamo avuto una settimana di attesa per “BIG SNOW”, che sarebbe a dire: “nevicherà”. E poi la crisi, un qualcosa arrivato dal nulla per colpa del fato, una punizione divina o la normalità con cui dobbiamo fare i conti.
Questo mondo così poco femminile ha perso il senso della fantasia e dell’idealità. Molte formule e stravaganti invenzioni ma pochissime idee. Forse è proprio perché le idee non appartengono a nessuno. Sono sorgente e alimento per i percorsi di tanti o di tutti. Sono la scintilla per accendere il fuoco con cui scaldare le comunità o per cuocere il pasto a cui tutti possono accedere.
Qui tutti vogliono essere padri di qualcosa, possibilmente padroni di qualcosa. Per arricchirsi o farsi applaudire. Per garantirsi il gesto riverente e il credito che qualcuno dovrà pagare. Il consenso e il potere.
Le idee non hanno prezzo e generano onde che avanzano per conto loro, nell’esperienza individuale e in quella collettiva. Sono spesso quel magico bagliore che ti fa accorgere che la soluzione era a un passo e che ti sveglia dal torpore o che ti tira fuori dall’apatia. Sono il primo stimolo per non subire il sopruso.
Stefano Pierpaoli
20 febbraio 2013